Descrizione
L’antica chiesa fu riedificata, quasi per intero, negli anni 1858-60, su disegno del “Molto Reverendo Signore Don Alberto D’Alberto” (come riportato dall’iscrizione capeggiante in corrispondenza della porzione muraria sommitale al portale d’ingresso principale), grazie alle offerte dei parrocchiani e del Comune. L’attuale chiesa è a pianta centrale neoclassica, simmetrica, armoniosa nelle forme, con la cupola centrale elegantemente sorretta da colonne laterali aventi stucchi dorati.
L'altare maggiore conserva una pregevole pala raffigurante la Madonna con il Bambino e santi Giovanni Battista e Maria Maddalena; è inserita in una cornice intagliata in legno dorato ed è stata dipinta nel 1504 con la tecnica olio su tela da Jacopo da Valenza (attivo 1485-1509).
Riportati in luce nel 1856, si sono conservati anche significativi resti di un vasto ciclo di affreschi di Giovanni di Francia (notizie dal 1389 al 1448).
Nella controfacciata, a destra della porta d’ingresso, un affresco di 177 x 61 cm raffigura sant’Antonio abate, in leggero tre quarti, con saio e mantello scuro con la tau; la mano destra alzata in atto benedicente, la sinistra appoggiata a un bastone a tau.
Appartiene, con gli altri affreschi superstiti a sinistra della porta, alla decorazione della chiesa quattrocentesca documentati dal Segato (1861). Datati 1451, come si evince da una fascia della cornice sotto s. Giovanni Battista e san Vittore: “MCCCCLI DI XX AGUSTI… DA PORCE A FATO FARE QUESTO LAVORERIO”.